Continua la missione diplomatica del presidente turco Erdogan, iniziata già a gennaio, per creare un dialogo e riunire allo stesso tavolo il presidente Vladimir Putin e il suo omologo Volodimir Zelensky, con l’obbiettivo di porre fine alla guerra.
Nelle scorse ore, Erdogan, per la seconda volta dall’inizio delle ostilità, ha parlato prima telefonicamente con il Capo dell’Ucraina e poi con quello della Russia. Contemporaneamente, Mevlut Cavusoglu, il ministro degli Esteri di Ankara, è volato a Mosca per parlare di persona con Sergej Lavrov, il capo della diplomazia del Cremlino e, poco dopo, in conferenza stampa, confrontarsi con Dimitri Kuleba, il ministro degli Esteri ucraino.
I tentativi di mantenere viva la comunicazione tra i due leader protagonisti del sanguinoso conflitto, anche con la proposta di un incontro su territorio turco, evidenziano che Erdogan è l’unico rappresentante della Nato che ha scelto la strada della diplomazia.
Al contrario, gli altri leader Ue, nonostante i numerosi e pregressi sforzi di una soluzione diplomatica, di fronte alle scelte e alle richieste di Mosca hanno alzato un muro, decidendo di attuare rigide sanzioni, per colpire l’economia della Russia, e di schierarsi con l’Ucraina.
18/03/2022
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