Nello spazio, i conflitti attualmente in atto sulla Terra, sembrano essere davvero lontani, non avendo creato alcuna tensione all’arrivo della navicella ‘Soyuz MS-21’ presso la Stazione spaziale internazionale (Iss).
La piattaforma è gestita da cinque agenzie spaziali diverse: l’europea Esa, la statunitense Nasa, la russa Rka, la canadese Csa-Asc e la giapponese Jaxa. La navetta spaziale, composta per la prima volta dal 2008 esclusivamente da cosmonauti russi, ieri è stata lanciata alle 16.55, ora italiana, dal Cosmodromo di Baikonur, la base di lancio che si trova in Kazakistan ma gestita dalla Russia.
I tre astronauti a bordo della Soyuz, Oleg Artemiev, Denis Matveev e Sergei Korsakov, sono giunti a destinazione intorno alle 20 e sono stati accolti, con entusiasmo, dai sette membri dell’equipaggio della Iss, tra cui due russi, un tedesco e quattro americani.
La nuova missione, con una durata prevista di 195 giorni, ha lo scopo di effettuare sia operazioni di manutenzione e riparazione della piattaforma, oltre che sette passeggiate spaziali. A fine marzo, precisamente il 30, a bordo della ‘Soyuz MS -19’, da tempo è stato pianificato il ritorno sulla Terra di due astronauti russi e dell’americano Mark Vande Hei, e, nonostante la guerra in corso, il rientro avverrà secondo i piani
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