La necessità di ridurre rapidamente l’uso delle fonti fossili, era stato previsto dall’economista statunitense Rifkin, che nel 2019 ha pubblicato il libro “Green new deal. Il crollo della civiltà dei combustibili fossili entro il 2028 e l’audace piano economico per salvare la Terra”.
Jeremy Rifkin, nel suo “libro-manifesto” ha sottolineato l’esigenza di attuare politiche urgenti per favorire la decarbonizzazione, e, di conseguenza, l’impiego maggiore delle energie rinnovabili, necessarie per limitare il riscaldamento globale.
L’economista, intervenuto videocollegamento al ‘Sum #06 - Capire il futuro’, la sesta edizione della rassegna promossa dall’Associazione Gianroberto Casaleggio, che si è tenuta ieri 2 aprile, ha dichiarato: “L’invasione russa dell’Ucraina è sicuramente l’ultima guerra dei combustibili fossili nella storia dell’umanità.
La crisi ucraina, - assieme alle sanzioni per bloccare le importazioni delle risorse naturali dalla Russia - è il turning point per abbandonare il fossile e transitare verso nuove forme di energia. Storicamente, anche durante la Seconda guerra mondiale, Francia e Germania si sono scontrate per il carbone”.
03/04/2022
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