Attraverso il viceministro degli Esteri, Andrey Rudenko la Russia a fatto sapere di essere disposta al dialogo con tutti i partner internazionali in merito alle forniture di grano dall'Ucraina sollecitata da un appello lanciato dall'Occidente a Mosca. Ma l’eventuale apertura di un corridoio umanitario per le navi che trasportano prodotti alimentari fuori dall'Ucraina non potrà prescindere da un ritiro delle sanzioni contro la Russia
Il viceministro ha poi affermato che un'eventuale scorta occidentale delle navi che trasportano grano dall'Ucraina aggraverebbe seriamente la situazione nel Mar Nero
Il nostro ministro degli esteri, Di Maio, durante la festa dell'educazione alimentare della Coldiretti ha affermato in merito che dopo la pandemia, che ha già colpito altre 100 milioni di persone nel mondo, il conflitto in Ucraina con il blocco delle esportazioni di grano sta provocando instabilità alimentare in molti Paesi provocando conseguentemente anche instabilità politica aggiungendo “La guerra in Ucraina può generare altre guerre per quello che può accadere sui mercati dal punto di vista alimentare ed energetico".
Il ministero della Difesa Inglese su Twitter scrive inoltre che la guerra in Ucraina ha già messo sotto pressione, anche se indirettamente, i prezzi del grano a livello globale. Un trend destinato a proseguire poiche' la minaccia del blocco navale russo continua a ostacolare l'ingresso delle navi da carico nei porti ucraini. Con un conseguente crescente impatto sui prezzi dovuto alla carenza di offerta.
Secondo la FAO, Russia e Ucraina rappresentano insieme circa il 28% delle forniture mondiali a oggi in parte bloccati per la chiusura dei porti sul mar nero che impediscono le esportazioni con un impatto drammatico su 36 Paesi che dipendono da Mosca e Kiev per oltre la metà delle importazioni di grano, come Libano, Siria, Yemen, Somalia and Repubblica democratica del Congo
25/05/2022
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