Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, in riferimento al ‘piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020-2022’, nelle scorse ore ha pubblicato il rapporto “Le condizioni abitative dei migranti che lavorano nel settore agroalimentare”.
In collaborazione con ‘Cittalia’, la Fondazione dell’Anci che si occupa di politiche sociali, è stato compilato un questionario da cui è emerso che almeno 10 mila le persone, e in tanti casi da anni, vivono in “Luoghi di privazione dei diritti e sfruttamento privi di servizi essenziali e per l’integrazione”.
Secondo quanto segnalato da 38 Comuni, soprattutto al Meridione sono stati rilevati 150 “insediamenti informali o spontanei non autorizzati: tende, roulotte, baracche, casolari e palazzi occupati”.
Nella prefazione del report, il ministro Andrea Orlando e Antonio Decaro il presidente dell’Anci, hanno scritto: “Questo Rapporto restituisce in maniera più ampia il modo in cui sui nostri territori, oggi, riconosciamo o neghiamo dignità a quelle vite e a quel lavoro. È arrivato il momento di riconsegnare alle parole ‘casa’ e ‘lavoro’, il senso che dovrebbero avere”.
20/07/2022
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