La manifestazione antifascista, avvenuta il 28 maggio del 1974 a Brescia, è drammaticamente ricordata come ‘La strage di piazza della Loggia’, in seguito all’esplosione che causò otto morti e 102 feriti.
Carlo Maria Maggi, l’ex capo di Ordine Nuovo, deceduto nel 2018, e Maurizio Tramonte, l’ex collaboratore del Sid, il Servizio informazioni difesa, vennero condannati all’ergastolo, essendo ritenuti i mandanti della strage.
Ieri, la seconda Corte d’Appello di Brescia si è espressa sulla richiesta di revisione del processo presentata dall’ex del Sid, confermando la pena irrogata in via definitiva, nel 2017.
Per lo stesso tragico evento, vennero indagati i militanti in Ordine Nuovo Marco Toffaloni, riconosciuto in una foto scattata nella Piazza, e Roberto Zorzi, accusati di aver posizionato la bomba in un cestino dei rifiuti. All’epoca dei fatti, Toffaloni aveva solo diciassette anni e Zorzi era appena maggiorenne; rispettivamente, oggi hanno la cittadinanza Svizzera e Usa: per entrambi gli imputati, ieri, la Corte d’appello di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio.
06/10/2022
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