La sfida dell’Italia per raggiungere l’indipendenza della fornitura di gas, dai Paesi esteri, è divenuta un’emergenza dopo il drastico ridimensionamento dei flussi del combustibile russo.
Per accelerare l’emancipazione, oltre a far ricorso alle energie rinnovabili, il nostro Paese ha previsto il posizionamento di due rigassificatori, per la trasformazione del Gnl, uno a Piombino e l’altro a Ravenna.
Nonostante il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani abbia firmato il documento per l’installazione della nave ‘Golar Tundra’, i piombinesi continuano ad opporsi fermamente e il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso effettuerà nuove indagini per valutare “la decisione migliore possibile”.
Situazione differente sul versante adriatico, dove, nelle scorse ore, il presidente Stefano Bonaccini dell’Emilia Romagna, chiedendo le medesime condizioni garantite a Piombino, ha firmato decreto autorizzativo per il rigassificatore, che verrà posizionato al largo della costa ravennate.
L’investimento costerà circa un miliardo di euro e da settembre 2024, il tempo stimato per la fine dei lavori, permetterà di produrre annualmente circa un sesto del flusso proveniente dalla Russia, pari a 5 miliardi di mc di gas, che copriranno circa l’8% del fabbisogno italiano.
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