I riflettori costantemente puntati sulla guerra in Ucraina hanno messo in ombra il conflitto israelo-palestinese che, da settimane, è caratterizzato da un’escalation di eventi drammatici.
All’indomani dell’attacco compiuto dall’esercito israeliano nella città di Jenin, in Cisgiordania, con il lancio di sette razzi contro un base ritenuta quartier generale della Jihad islamica, e che ha provocato la morte di nove palestinesi, venerdì, a distanza di ventiquattrore è arrivata la controffensiva.
Un terrorista di ventun anni, il cui nome era sconosciuto alle autorità e che poi è stato ucciso, ha fatto fuoco davanti una sinagoga a Gerusalemme, freddando sette persone e ferendone circa dieci, alcuni in gravi condizioni.
Nonostante l’attentato terroristico non sia stato rivendicato, l’organizzazione fondamentalista di Hamas ha esultato, definendolo: “Un’azione eroica, vendetta per i morti a Jenin”.
Immediatamente è arrivata la condanna da parte degli Usa e del governo italiano. Con una nota, Palazzo Chigi ha espresso “il suo cordoglio e la sua vicinanza allo Stato d’Israele e a tutto il suo popolo”.
28/01/2023
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