L’Aula del Senato, con 140 voti favorevoli, tre astenuti e nessun contrario, ha votato a favore dell’equiparazione dell’omicidio nautico a quello stradale. Da anni era emersa una lacuna normativa nel codice penale, il quale prevedeva provvedimenti differenti nel caso di incidenti stradali e in mare: causando il decesso di una persona, il conduttore, se alla guida di un’automobile rischiava una pena fino a diciotto anni, se di un’imbarcazione al massimo di sei mesi.
L’approvazione del testo unificato per la modifica al codice penale aveva ricevuto l’ok dall’Aula di Palazzo Madama già nel febbraio 2022 ma solo ieri è stato concluso l’iter parlamentare: per diventare definitivo bisognerà attendere il parere positivo della Camera.
Il disegno di legge, presentato dal senatore Alberto Balboni (FdI), eletto presidente della Commissione Affari Costituzionali con l’attuale governo, introduce la medesima disciplina prevista per il reato di omicidio stradale e le aggravanti di pena, nel caso di guida “in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psico-fisica per l’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope”. Cagionando la morte di una persona in mare, è prevista la reclusione da due a dodici anni.
22/02/2023
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