Oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia per il Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, al Quirinale ha ricordato gli anni bui del terrorismo, le vittime innocenti, la lotta dello stato e i tanti uomini e donne che con abnegazione hanno posto a rischio la propria vita per combattere violenza ed eversione.
Sono quegli uomini e donne, insieme alle vittime che hanno scritto la storia, una storia fatta di battaglie sul terreno della della legalità costituzionale, senza mai cedere alle sirene di chi proponeva soluzioni drastiche, da regime autoritario.
In quegli anni bui dopo un breve momento di smarrimento iniziale l’Italia ha saputo reagire con forza e dalle fabbriche, alle università, nei vari luoghi di lavoro, si è opposto un no, fermo e deciso, a chi voleva ribaltare le regole democratiche.
Il Presidente ha ricordato che le vittime del terrorismo ''parlano a tutti noi, parlano ai nostri giovani, sollecitandoli a fare delle istituzioni il luogo autentico del confronto politico, a non lasciarsi accecare dall'odio né tentare dalla violenza per imporre le proprie convinzioni. L'odio e la violenza costituiscono il percorso dei regimi autoritari. Rappresentano il fallimento dell'umanità, chiamata alla libertà e al rispetto reciproco. La Repubblica ha saputo produrre i suoi anticorpi, ben sapendo che un clima di scontro violento, parole d'odio, l'avversario trasformato in nemico da abbattere, costituiscono modalità patologiche della contesa politica che, oggi come allora, vanno condannate e respinte con decisione''
Il "Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo", istituito nel 2007 ricorda il 9 maggio del 1978 quando fu ritrovato a Roma, in via Caetani, simbolicamente a metà strada tra le sedi delle Dc e del Pci, il corpo senza vita di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana e più volte presidente del Consiglio, ucciso dalle Brigate rosse
In occasione del 45° anniversario, dell’omicidio di Moro, proprio in via Caetani, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori bianchi, rossi e verdi sulla lapide commemorativa che ricorda il drammatico avvenimento. Presenti il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Nella cerimonia al Quirinale partecipa anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni scrivendo "Il 9 maggio di 45 anni fa, cinquantacinque giorni dopo il suo sequestro e la strage di via Fani, le Brigate Rosse uccisero Aldo Moro. Il terrorismo toccò il suo punto più alto di aggressione allo Stato, colpendo al cuore le Istituzioni democratiche e scrivendo una delle pagine più cupe della storia della nostra Repubblica. Il barbaro assassinio di Moro ferì profondamente la Nazione e ne lacerò il tessuto sociale, ma il popolo italiano seppe reagire mostrando unità e coesione". "Quell'unità e quella coesione senza le quali lo Stato non avrebbe avuto la forza necessaria per combattere e sconfiggere il terrorismo e l'eversione. Oggi l'Italia celebra il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice e si stringe ai famigliari e ai cari di ognuna di loro. Inoltre sottolinea "L' impegno per non dimenticare quanto accaduto non deve mai esaurirsi, ed è preciso dovere delle Istituzioni proseguire anche sul cammino della verità per illuminare quelle pagine rimaste purtroppo ancora oscure e che attendono di essere conosciute pienamente".
09/05/2023
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