Forte situazione di tensione in Russia, con la presenza dei miliziani della compagnia Wagner che si stanno dirigendo verso Mosca. La giornata inizia con l'acquisizione dei centri di comando dell'esercito regolare a Rostov sul Don da parte dei miliziani Wagner e con esplosioni vicino a una postazione militare. Si sviluppano scontri diretti tra l'esercito e i miliziani lungo la strada per Mosca. Nel frattempo, una colonna del battaglione ceceno Akhmat si avvicina a Rostov sul Don per reprimere i ribelli del Wagner. Le forze di Prigozhin si muovono rapidamente e il leader dei Wagner punta sulla defezione delle forze di sicurezza e sull'esplosione di rivolte nelle carceri di Mosca. L'aviazione russa tenta di ostacolare l'avanzata dei ribelli, ma Prigozhin si basa sul fattore tempo e sulla sorpresa per raggiungere i propri obiettivi.
Ci sono speculazioni sulle mosse del Cremlino, ma l'ipotesi di un colpo di stato è prematura. Si afferma che il Ministero della Difesa russo abbia cercato di negoziare con Prigozhin, ma questi ha rifiutato e Putin ha avviato un'inchiesta penale contro di lui. Nel frattempo, i miliziani Wagner continuano a muoversi verso Mosca, rivendicando scontri con l'esercito russo, tra cui l'abbattimento di un elicottero e di un aereo da trasporto Antonov. Le forze Wagner prendono il controllo di obiettivi militari anche nella regione di Voronezh. Il presidente Putin tiene un discorso alla nazione condannando la ribellione dei Wagner come tradimento e dichiarando che si sta decidendo il destino del popolo russo. Prigozhin appare a Rostov sul Don, circondato dai suoi uomini, nel quartier generale dell'esercito russo che è passato sotto il suo controllo.
Il patriarca Kirill, capo della chiesa ortodossa russa, invita i fedeli a pregare per Putin e i leader militari, sostenendo la loro causa. La situazione rimane tesa e incerta, con il destino del Wagner group e delle operazioni militari in Russia e in Ucraina ancora da determinare.
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