Oggi 22 luglio, Patrick Zaki, torna a Bologna per quello che definisce il coronamento del suo sogno tanto atteso. Condannato a tre anni dal tribunale di Mansoura per aver minato la sicurezza dello Stato egiziano, Zaki sarà accolto nella città italiana dal sindaco Matteo Lepore. Quest'ultimo annuncia che sarà consegnata a Zaki la cittadinanza onoraria come riconoscimento per la sua lotta per i diritti umani e la libertà di parola.
Bologna è la destinazione finale del viaggio di ritorno di Zaki in Italia, la città dove ha studiato presso l'Università. Sorprendentemente, decide di evitare Roma e gli incontri istituzionali con i rappresentanti del governo, prendendo un volo di linea di una compagnia egiziana verso Milano Malpensa e successivamente raggiungendo l'Emilia. La decisione di rifiutare il volo speciale messo a disposizione dal governo Meloni è stata vista come una scelta per mantenere la propria indipendenza dai governi, secondo il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury. Alcuni, tuttavia, collegano il rifiuto di Zaki a una possibile posizione politica contraria a quella della maggioranza di centrodestra.
La vicenda di Zaki e il suo ritorno in Italia hanno suscitato l'attenzione e le reazioni del governo italiano, con una versione diversa di interpretazioni riguardo alle motivazioni della sua scelta di viaggio. Nonostante le controversie, la città di Bologna lo accoglie calorosamente e gli offre la possibilità di vivere la sua normalità, rispettando la sua autonomia e indipendenza.
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