Ogni novità porta con sè un vento di miglioramento e di voglia di ricominciare. Come l'arrivo del mese di Giugno ci trascina sulle spiagge, con la stessa volontà il nuovo governo ci trascina verso una morbosa curiosità, per cercare di capire e di comprendere la nuova direzione.
Giudicare dall'esterno, così come facciamo noi, è sempre fin troppo semplice ma ad ognuno il suo compito ed il nostro è quello di scrivere e criticare e per fortuna non quello di amministrare.
Personalmente il mio voto per il governo Meloni, in questi mesi di mandato, è una quasi sufficienza diciamo un 5 e mezzo. La prima donna premier del nostro paese, si è presentata dinanzi a tutti noi carica di aspettative che hanno spesso disilluso, forte comunque di una simpatia empatica che ha generato, grazie ai tanti anni di attività televisiva e di visibilità sui social.
Eccole le aspettative non rispettate: a partire dalle accise sui carburanti fino alla scelta discutibile ( a mio avviso ) di alcuni sottosegretari e sopratutto ministri che avrei lasciato volentieri a casa, per non parlare di altre importanti cariche dello stato, spese in modo non del tutto adeguato.
Dubbi anche sulla candidatura di alcuni soggetti mal presentabili ma questo si sà che non è cosa nuova nella poliltica italiana. Pessima, a mio avviso, la nuova gestione Rai con trasmissioni affidate a personaggi troppo appartenenti ad una determinata corrente politica e altri gettati nel dimenticaio, proprio così come succede sempre ad ogni cambio di guardia.
Dal canto suo il governo Meloni ha finalmente reintrodotto l'utlizzo corretto del contante ( con una soglia finalmente adeguata ) ed ha tentato di fare qualcosa per le imprese ( vedesi delega fiscale ).
In sintesi al netto degli svarioni, questo quasi primo anno di governo si guadagna una quasi sufficienza basata sulla fiducia. È tempo, quindi, per ripartire, magari con un occhio più attento su quello che accade in casa e una mano meno legata a quello che accade negli Stati Uniti ed in Ucraina. Se vogliamo essere sinceri fino in fondo, l'occasione per incidere e cambiare il sistema in parte c'è già stata, ma l'idea che ci siamo fatti è quella del detto " cambiano i suonatori ma la musica resta la stessa" e speriamo tanto di spagliarci. Colpiti e affondati i sistemi dello sport, della cultura e dei giovani e giovanissimi ma questo è un capitolo a parte al quale bisognerebbe dedicare molto più tempo.
Un ultimo consiglio forse inutile ma sincero, se la nostra Giorgia, decidesse di far stare a casa il suo compagno e toglierlo dalle reti Mediaset, forse e sottolineo forse, guadagnerebbe qualche altro punto, non solo di appeal politico e di consenso ma sopratutto di salute.
05/08/2023
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