Oggi, la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha avviato la prima udienza relativa alla causa presentata dal Sudafrica contro Israele per presunte violazioni della Convenzione sul Genocidio nel contesto del conflitto in corso nella Striscia di Gaza. La denuncia, presentata a fine dicembre, ha scatenato un acceso dibattito sulla scena internazionale.
La CIG ha reso noto che l'udienza vedrà il coinvolgimento del Sudafrica oggi, seguito da Israele il giorno successivo, venerdì. La causa si basa su due principali linee di prova presentate dal Sudafrica: la vastità della devastazione a Gaza, inclusi il significativo numero di vittime e la massiccia distruzione causata dai bombardamenti israeliani, e citazioni di funzionari israeliani che avrebbero sostenuto una politica di massacri contro i civili palestinesi.
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha dichiarato: "La nostra opposizione al massacro in corso della popolazione di Gaza ci ha spinto come paese a rivolgerci alla Corte internazionale di giustizia. Come popolo che ha assaggiato i frutti amari dell'espropriazione, della discriminazione, del razzismo e della violenza sponsorizzata dallo Stato, siamo chiari sul fatto che staremo dalla parte giusta della storia."
Il Sudafrica chiede alla Corte una misura provvisoria e rapida, ordinando a Israele di interrompere immediatamente la sua campagna militare a Gaza. Tale richiesta, indipendente dall'accusa di genocidio, potrebbe essere accolta nel giro di pochi giorni, sfidando il rifiuto finora espresso da Israele alle richieste dell'amministrazione Biden di limitare le operazioni militari e i bombardamenti.
Il team legale sudafricano, guidato dal professor John Dugard e supportato dal professore di diritto britannico Malcolm Shaw, esperto di diritto internazionale, presenterà le argomentazioni contro Israele. Al collegio fisso di 15 giudici dell'ICJ si aggiungeranno altri due giudici, rappresentanti delle parti coinvolte.
Da parte sua, Israele respinge categoricamente le accuse presentate dal Sudafrica. Il portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, ha dichiarato: "Lo Stato di Israele comparirà davanti alla Corte internazionale di giustizia per smentire l'assurda diffamazione di sangue del Sudafrica, mentre Pretoria dà copertura politica e legale al regime stupratore di Hamas."
Gli Stati Uniti, attraverso il portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller, hanno respinto le accuse di genocidio contro Israele, affermando che sono "infondate". L'amministrazione Biden ha ribadito la sua opposizione all'udienza della CIG, sottolineando che il genocidio è un atto atroce che dovrebbe essere affrontato con estrema cautela.
Il dibattito in corso evidenzia le profonde divisioni e le forti tensioni che caratterizzano il conflitto in Medio Oriente, lasciando il destino delle popolazioni coinvolte ancora incerto. La Corte Internazionale di Giustizia si prepara a svolgere un ruolo cruciale nel determinare la validità delle accuse e nel cercare di portare una forma di giustizia in mezzo a una situazione complessa e delicata.
11/01/2024
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