Negli ultimi sei mesi il popolo del Sudan, con una forte partecipazione di donne e giovani, ha chiesto con chiarezza e coraggio un nuovo percorso per il paese, fatto di democrazia, pluralismo politico, sicurezza e prosperità. Ciò rappresenta un'opportunità storica per il Sudan. Un Sudan in pace, unito, democratico e prospero continua a essere cruciale, anche per la pace e la stabilità della regione, ed è una priorità per l'Unione europea.
L'UE condanna fermamente i violenti attacchi in Sudan del 3 giugno 2019, che hanno portato all'uccisione e al ferimento di molti manifestanti civili pacifici, nonché la violenza sessuale e di genere. È chiaro che la responsabilità ricade sul Consiglio militare di transizione, in qualità di autorità responsabile della protezione della popolazione. Tutte le violazioni dei diritti umani e gli abusi commessi devono essere oggetto di indagini indipendenti e trasparenti, e i responsabili devono rispondere delle loro azioni.
L'UE chiede la cessazione immediata di ogni violenza nei confronti del popolo sudanese, incluse le esecuzioni extragiudiziali, arbitrarie e sommarie, le percosse e la violenza sessuale e di genere, gli arresti e le sparizioni. Il Consiglio militare di transizione ha il dovere di garantire la sicurezza di tutti in Sudan. I membri delle Forze per la libertà e il cambiamento e gli altri civili che sono stati arrestati e detenuti duranti i recenti eventi devono essere immediatamente rilasciati. Devono inoltre essere abolite le restrizioni imposte per quanto riguarda la libertà di riunione, la libertà dei media, lo spazio civico e l'accesso a Internet.
L'UE continua a nutrire gravi preoccupazioni per il peggioramento della situazione umanitaria in Sudan e mantiene il proprio impegno a contribuire a far fronte alle esigenze della popolazione. È necessario eliminare immediatamente gli ostacoli alla prestazione tempestiva di assistenza umanitaria, anche a Khartoum. Occorre inviare urgentemente personale e provviste per fornire assistenza umanitaria agli oltre 8 milioni di persone in necessità. Gli attacchi nei confronti di ospedali, personale medico e pazienti devono cessare. È necessario garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione dei civili, nonché l'accesso umanitario sicuro e senza restrizioni.
L'UE sostiene l'invito dell'Unione africana (UA) a istituire un'autorità di transizione guidata da civili. A tale scopo l'UE chiede la ripresa immediata dei negoziati tra il Consiglio militare di transizione e le Forze per la libertà e il cambiamento, sulla base degli accordi raggiunti finora. L'UE invita inoltre il Consiglio militare di transizione ad attuare le necessarie misure miranti a rafforzare la fiducia, le Forze per la libertà e il cambiamento a rispondervi di conseguenza ed entrambe le parti ad astenersi da mosse unilaterali.
L'UE sostiene il ruolo di guida dell'UA e gli sforzi di mediazione guidati dall'inviato dell'UA al fine di contribuire all'avanzamento del processo di transizione politica, in cooperazione con l'Etiopia, che esercita la presidenza dell'IGAD. L'UE si congratula con l'Etiopia per il ruolo svolto nel facilitare la ripresa dei colloqui. L'UE si compiace inoltre della decisione del Consiglio per la pace e la sicurezza dell'UA di sospendere la partecipazione del Sudan a tutte le attività dell'UA fino all'istituzione effettiva di un'autorità di transizione guidata da civili, nonché dell'annuncio relativo all'applicazione di misure sanzionatorie da parte dell'UA se la transizione verso tale autorità sarà ostacolata. L'UE invita inoltre gli altri attori regionali e internazionali a svolgere un ruolo costruttivo e coordinato a sostegno della leadership dell'UA su questa base ed è pronta a collaborare con i partner internazionali al riguardo.
Le aspirazioni del popolo sudanese possono essere soddisfatte soltanto tramite una transizione ordinata, pacifica, inclusiva e guidata da civili che definisca le condizioni per il ritorno all'ordine costituzionale e alla democrazia mediante elezioni trasparenti e credibili, nonché attraverso il pieno rispetto dei diritti umani. L'UE coglie l'opportunità per rammentare l'obbligo del Sudan di cooperare con la Corte penale internazionale conformemente alla risoluzione 1593 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Un'autorità di transizione guidata da civili rappresenta l'unico partner con il quale sarà possibile normalizzare le relazioni tra l'UE e il Sudan. Quando il Sudan avrà avviato la transizione verso un governo civile, l'UE è pronta a sostenere il paese nella risposta alle sfide sociali, economiche e politiche e nell'attuazione delle riforme necessarie, e presterà assistenza di conseguenza.
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