Il Codacons interviene a difesa del TAR Lazio nel dibattito scaturito dopo la sospensione del divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane della nave Open Arms, e invita tutti gli attori politici a non strumentalizzare le decisioni dei tribunali italiani: queste, infatti, si riferiscono a situazioni specifiche e circostanze precise, non rappresentano in alcun modo l’espressione di una volontà politica né possono costituire la base di legittimità per questa o quella opinione in campo.
Il TAR Lazio, come sempre, ha difeso la corretta applicazione della Legge – ma occorre circostanziare la sua pronuncia: il tribunale, nel decreto cautelare a firma del presidente Leonardo Pasanisi, ha sospeso il divieto “ritenuto, quanto al periculum in mora, che sicuramente sussiste, alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione), la prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza, tale da giustificare la concezione della richiesta tutela cautelare monocratica, al fine di consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane (e quindi di prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia già avvenuto per i casi più critici)”.
Nessun “via libera” ai cd. “porti aperti”, quindi: solo la sacrosanta affermazione del principio generale – che prescinde dalle questioni migratorie – dell’obbligo di soccorrere bambini e ammalati, e comunque di intervenire in caso di pericolo imminente per la salute e la sicurezza delle persone in mare. L’invito del Codacons è quindi a non stravolgere, ampliare o caricare di altre valenze (annunciando l’“apertura” indiscriminata dei porti italiani, per esempio, o un diritto di sbarco universale dei migranti sul territorio italiano) quella che rimane una pronuncia di merito, a non bypassare in questo modo le legittime opinioni dei cittadini italiani stremati dalla crisi, a non diffondere una sorta di via libera generalizzato all’operato delle ONG straniere sul territorio italiano.
L’Associazione, che sostiene la necessità di una equa ripartizione in Europa dei migranti, vigilerà in questi giorni riguardo la diffusione di notizie corrette sul caso e sulla giusta rappresentazione – anche mediatica – delle decisioni del TAR e dei tribunali italiani in genere.
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