Esistono dei momenti nella storia che gettano un solco, momenti indelebili che segnano per sempre un’ampia parte della popolazione ed a volte, l’intera popolazione mondiale. Di questi momenti ne siamo stati vittime durante il drammatico attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre, durante lo tsunami in Asia, durante le guerre mondiali ed in molti altri momenti che hanno segnato la storia. Questo e’ uno di quei momenti. Il mondo intero non potra’ mai essere lo stesso dopo il Coronavirus, il cigno nero che si e’ abbattuto sul mondo intero ha lasciato intendere chiaramente la fragilita’ della nostra civilta’ e la terribile precarieta’ in cui ci muoviamo.
I negazionisti e gli ottimisti di natura non hanno ben valutato la portata di una pandemia che, al momento, ha prodotto oltre un milione di morti e continua a macinare decessi giorno dopo giorno, continente dopo continente, nazione dopo nazione. E se fosse soltanto una prova generale? E se il prossimo virus fosse piu’ aggressivo e magari piu’ letale ma con la stessa capacita’ di rapida trasmissione? Oggi dobbiamo rispondere a queste domande, alle domande piu’ ampie che ci siamo posti negli ultimi anni, tralasciando per una volta confini e fedi politiche e culturali, ma cercando di fronteggiare questa allerta cose se non fosse l’ultima ma la prima di una ipotetica serie di sfide da combattere e di sfide da sostenere per l’umanita’.
Chi vuole vedere ancora il mondo con gli occhi di prima e con lo spirito di prima, puo’ farlo, ma presto dovra’ cedere il passo ad un mondo che ha cambiato faccia velocemente in un valzer che potra’ ripetere con una facilita’ che fino a pochi mesi fa non era neppure ipotizzabile.
28/10/2020
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