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VIENNA: VITTIMA DI ATTENTATO TERRORISTICO

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Ore 20, Vienna, la tranquilla città, diventa un campo da guerra.
Tutto ha inizio nei pressi della Sinagoga Seitenstettengasse, a ridosso del centro della
capitale, dove erano tante le persone riversate in piazza poichè avevano deciso
di trascorrere l’ultima serata di libertà vista la chiusura prevista all’indomani per nuovo
lockdown.
Il mormorio della gente viene interrotto prima da spari, raccontano
di averne uditi più di cinquanta, subito dopo da un boato, molto probabilmente
uno degli attentatori si è fatto esplodere. Secondo le fonti non si sarebbe
trattato di un attacco in un solo punto della città di Vienna ma in sei zone
differenti. Tutto ricorda le dinamiche del violento attentato terroristico di
cinque anni fa a Bataclan di Parigi, dove anche in quell’occasione i terroristi
spararono nei locali. Il capo della polizia di Vienna, Gerhard Puerstl ha
comunicato che attualmente il bilancio dell’attacco è: due passanti ed un
attentatore morti, tantissimi feriti gravi e un poliziotto colpito durante uno
scontro a fuoco con un attentatore. Karl Nehammer: il ministro dell'Interno
austriaco ha raccomandato ai viennesi, tramite un appello in televisione, di
non uscire dalle abitazioni se non per motivi urgenti in quanto l’emergenza in
città non è ancora terminata. Nonostante la polizia avesse raccomandato di
non divulgare foto o video dell’attentato i social sono pieni di contenuti
spaventosi. Intanto l’Austria ha ricevuto messaggi di sostegno da tutta
Europa. Il presidente del consiglio Conte in un tweet ha scritto: “Non c'è
spazio per l'odio e la violenza nella nostra casa comune europea. Vicinanza
al popolo austriaco, ai familiari delle vittime e dei feriti”. Anche Emmanuel
Macron, presidente della Francia, che ha subito in prima persona solo di
recente due attacchi terroristici e la decapitazione di Paty, ha affermato: “Noi
francesi condividiamo lo shock e il dolore del popolo austriaco. I nostri
nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo”. Il
direttore generale per la pubblica sicurezza, Franz Ruf, rassicura che i
controlli nella città di Vienna continuano anche ai confini austriaci così come
farà anche la Repubblica Ceca.

03/11/2020

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