L'Ecr non ci sta. La scelta dell'Europa di rivolgere fondi alla Turchia di Erdogan anziché all'Italia non convince proprio tutti e il malcontento torna a farla da padrone a Bruxelles in una giornata nella quale magari qualcuno immaginava di assistere ad iniziative importanti per quanto concerne l'impegno nella lotta al Covid o per la ripresa economica.
A ribadirlo l'europarlamentare Nicola Procaccini (Ecr) secondo cui "il Consiglio europeo avrebbe dovuto occuparsi della lotta al Covid 19, di ripresa economica, di immigrazione come richiesto dal premier italiano. Ed invece si è occupato di una legge nazionale sulla educazione sessuale nelle scuole, sul contrasto alla pedofilia, non una legge del governo Orban ma una legge del Parlamento ungherese, un Parlamento libero e democratico, che ha fatto la sua scelta, condivisibile o no, su una materia che i trattati non assegnano all’Unione europea ma agli Stati nazionali. Per questo oggi l’Ungheria viene minacciata di non avere i sette miliardi di euro che ha chiesto e che le spettano all’interno del Recovery Fund".
Procaccini passa poi all'attacco portanto alla luce quello che lui definisce un "atroce paradosso".
"Nello stesso Consiglio Europeo non si è deciso di aiutare l’Italia e le nazioni mediterranee alle prese con l’ondata migratoria, ma si è deciso di elargire altri sette miliardi e mezzo di euro ad un vero regime antidemocratico come quello di Erdogan in Turchia, affinché impedisca ai migranti di raggiungere la Germania dove, guarda caso, si vota tra pochi mesi. Questa è una vergogna!", ha ribadito.
Inserisci un commento