Il fenomeno dei migranti assume una importanza sempre più rilevante per le coste italiane.
Stando ai dati diffusi dall'organizzazione internazionale per le migrazioni, nel Mediterraneo c'è stato un amento del 56% degli spostamenti irregolari, con la tratta Libia-Italia la più inficiata anche in termini di vittime: sono infatti 741 quelle accertate.
"A conferma di quanto sia emergenziale il tema dei migranti in Italia, non bastano gli sbarchi triplicati sulle coste italiane rispetto al 2020 ma quanto emerge dal rapporto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni rende la situazione ancor più drammatica. ‘Nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020, è più che raddoppiato il numero di migranti e rifugiati morti durante il tentativo di raggiungere l’Europa via mare’. Si tratta solo di morti accertate, ben consapevoli che il numero andrebbe moltiplicato per 10 per quel che riguarda gli annegamenti non certificati ma che tutte le organizzazioni internazionali sanno esistere". Lo ribadisce il deputato Fabio Rampelli.
"Barconi naufragati con migliaia di persone annegate, corpi di mamme incinte e bambini. Fermare questa mattanza. Corridoi del mare trasformati in una carneficina dove la responsabilità è della comunità internazionale, che dovrebbe intervenire per impedire la partenza dalle coste libiche dei barconi della morte. Regolamentare i flussi a monte, spezzando la catena che lega gli scafisti alle organizzazioni criminali utili ad alimentare le attività illecite. Attivare accordi bilaterali con la Libia, politiche di cooperazione per creare sviluppo e occupazione in Africa. E’ l’unica maniera per salvare vite umane, il resto è solo colpevole ipocrisia e gli ipocriti sono complici quasi come gli assassini".
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