La questione sbarchi in Italia divide l'opinione, non solo pubblica ma anche politica.
In un momento in cui le attività stentano a riprendere e dopo un anno e mezzo di restrizioni, i dati parlano di un aumento sostanziale degli approdi sulle nostre coste e di un bilancio dell'immigrazione clandestina certo non favorevole per il Paese.
A rimarcarlo è il deputato Fabio Rampelli ch bacchetta il Ministro Lamorgese.
Dati alla mano, il parlamentare dichiara: "Neanche un mese fa il ministro tuonava in televisione che era esagerato parlare di emergenza. I dati dicono il contrario: 3.600 sbarchi al 28 luglio 2019, poi con l’arrivo del ministro gli sbarchi sono saliti a 12.999 nel luglio 2020, per arrivare ai 27.474 sbarchi di quest’anno. Col ministro Lamorgese gli sbarchi si sono quasi decuplicati".
Le relazioni con gli altri Paesi non bastano secondo Rampeli davanti ad un fenomeno che sembra ormai incontrollabile, soprattutto davanti alle restrizioni seguenti la pandemia.
"Oggi ci parla di vaghe interlocuzioni coi paesi nordafricani coinvolti, eppure quando doveva blindare gi italiani nelle case ha usato il pugno di ferro con 70mila agenti e i droni - ha rimarcato Rampelli -. Avremmo preferito il contrario: pugno di ferro coi migranti e le interlocuzioni con gli italiani. Quest’estate dovevano regalarci il boom economico e invece ci condannano a quello degli sbarchi. Più partenze significa più morti, e il governo – se non ferma le partenze – ha la responsabilità politica e morale di lasciare una scia di morti nel Mediterraneo e sarà una responsabilità che noi ci incaricheremo di ricordargli sempre".
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