LEGITTIMA DIFESA, UNA VITTORIA O UNA SCONFITTA ?
La legittima difesa ora è legge.
La riforma tanto voluta dal Ministro dell’interno Matteo Salvini, è passata al senato il 28 Marzo con 201 voti favorevoli 38 contrari e 6 astenuti.
Nelle ultime dichiarazioni, Salvini afferma :
“Fatemi dire che questo 28 Marzo è un bellissimo giorno, non per il partito di Salvini, non per la lega, ma per gli italiani.
Finalmente dopo anni di chiacchiere e di polemiche è sancito definitivamente al parlamento italiano il sacrosanto diritto alla legittima difesa”.
Poi aggiunge “Non si distribuiscono armi , non si legittima il far west, ma si sta con i cittadini perbene”.
Si tratta di una legge che lascia molti dubbi e perplessità ed anche tanta amarezza, non di certo per ciò che riguarda l’inasprimento delle pene sul furto e la rapina, bensì per il fatto che la difesa privata sarà sempre legittima.
Ciò significa che da oggi in poi nella nostra proprietà potremmo tranquillamente sostituirci alle forze dell’ordine e farci giustizia da soli anche con l’uso di armi, a prescindere da quale sia realmente il pericolo.
Ma siamo sicuri che come ci dice Salvini si tratta di una vittoria e non di un fallimento? Un fallimento che riguarda tutti?
Perché forse, il 28 Marzo l’unica dimostrazione che abbiamo avuto, è la conferma che il sistema non funziona, che lo Stato, le istituzioni, ed il governo hanno fallito, perché quello che invece non abbiamo ottenuto, è il “sacrosanto diritto di essere tutelati”, quello che appunto le persone “perbene “ vorrebbero, per non sentirsi abbandonate arrivando a compiere atti estremi.
Purtroppo però, già negli ultimi anni il senso di sfiducia anche verso le forze dell’ordine (che molto spesso si trovano con le mani legate) ha fatto sì che il numero di licenze fra il 2014/15 (dati approssimativi) subisse un aumento anomalo, e che emerge maggiormente nell’uso sportivo e da caccia, licenze più facili da ottenere .
Ma dati precisi da parte del ministero dell’interno sulle armi detenute legalmente nel nostro paese non ci sono, tant’è che l’unica stima perviene dalla Small Arms Survey, secondo la quale nel 2017 risultano essere presenti nel territorio italiano 8,6 milioni di armi fra legali e illegali.
Numeri che con questa riforma andranno ad aumentare ancora di più, in riferimento anche al nuovo decreto sulle armi entrato in vigore il 14 Settembre 2018.
Decreto in cui è previsto l’estensione dell’utilizzo di più armamenti , che da 6 passa a 12 andando ad aumentare anche il numero di proiettili consentiti.
Senz’altro un affare per i produttori di armi, con cui Salvini già nel Febbraio del 2018 nell’ Hit Show di Vicenza ( la fiera delle armi) e in piena campagna elettorale, firma un impegno.
Si tratta di una promessa che lo porta a collaborare con il comitato direttivo 477, un’associazione che tutela i privati cittadini che detengono armi da fuoco e con cui consultarsi ogni qualvolta vengono discusse le norme che riguardano il settore.
Una collaborazione importante e che si prospetta in continua crescita, dato che l’Italia risulta essere già nella Top ten dei primi 10 paesi al mondo nella costruzione mondiale di armi.
E ciò non toglie che anche se le armi non verranno distribuite come lo stesso ministro dice, ne verrà senz’altro incentivato l’uso.
Un uso che porterà all’imbarbarimento della civiltà concedendo la facoltà di decidere le sorti di un’altro essere umano,
Ma attenzione, un potere illusorio che ci porta a credere di non avere alternative e che la necessità primaria è quella di difendersi piuttosto di lottare per restare umani, nei confronti di uno stato assente sotto tanti aspetti, perché il vero potere da avere in mano, dovrebbe essere quello di tutelare i nostri diritti, poiché quello è più difficile da ottenere e che non ci vuol essere concesso.
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