Continua la mattanza dei delfini nel Nord Europa.
Uno scenario che colora le acque blue dei mari in rosse e che non tiene conto delle politiche europee che regolamentano la pesca.
A ribadirlo l'europarlamentare Nicola Procaccini, in un anota.
"Davanti al gigantesco e inutile massacro rituale di 1.500 delfini nella socialdemocratica ed europeissima Danimarca, la UE è immobile e indifferente mentre è sempre particolarmente solerte nel promuovere pratiche di pesca restrittiva nel Mar Mediterraneo. Una vicenda agghiacciante, sulla quale abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione UE chiedendo di intervenire sul governo danese, affiché esso eserciti la propria influenza sull’amministrazione delle Isole Far Oer, nella speranza di ottenere un superamento della pratica descritta, o perlomeno una sua regolamentazione stringente", ha dichiarato.
"È incredibile che il governo del civilissimo Regno di Danimarca, Stato membro dell’Unione, mostri indifferenza nei confronti di questa pratica, che non risulta neanche connessa al bisogno di sfamare la popolazione locale e non è approvata dalla Commissione internazionale per la caccia alle balene. Ci chiediamo come L’Unione Europea possa applicare due pesi e due misure in maniera così sfacciata sul fronte della pesca".
"Mentre si consente il i massacro dei delfini nel Mare del Nord, si impone ai pescatori del Mar Tirreno lo stop alla pesca dei gamberi per tutto il 2021. E si manifesta da parte della DG Mare la volontà di creare aree marine protette esclusive con ulteriori significative limitazioni alle attività di pesca nel Mediterraneo. La sostenibilità della pesca europea deve coinvolgere in maniera unitaria tutti i mari del continente ed azioni simili non posso essere tollerate soprattutto da parte di chi svolge le proprie attività attenendosi alle stringenti regolamentazioni come fanno i pescatori del mar mediterraneo", ha concluso Procaccini.
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