A meno di 50 giorni dal voto, la corsa alla Casa Bianca del 2024 si preannuncia come un vero e proprio testa a testa tra Donald Trump e la vicepresidente Kamala Harris. Secondo un recente sondaggio condotto dal *New York Times*, *The Philadelphia Inquirer* e Siena College, entrambi i candidati sono appaiati al 47%. La campagna elettorale entra così nella sua fase più intensa, con entrambi i contendenti determinati a conquistare anche l'ultimo voto, puntando su temi divisivi e sull'incontro di alto profilo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che vedrà sia Trump che Harris la prossima settimana.
Trump punta sugli Stati in bilico e sugli uomini bianchi
Trump, sempre abile nel galvanizzare le sue basi elettorali, ha adottato una strategia mirata agli Stati in bilico e, in particolare, agli elettori indecisi, che rappresentano l’11% dell’elettorato e sono per lo più uomini bianchi sotto i 50 anni. È proprio questa fascia di elettori che l’ex presidente deve convincere, visto che ha avuto performance meno brillanti tra le donne, soprattutto quelle più anziane e residenti nelle aree rurali, tradizionalmente a favore dei Repubblicani.
Durante un recente comizio a Uniondale, New York, Trump ha attaccato duramente la sua avversaria, definendola "una minaccia alla democrazia" e criticando le sue politiche climatiche, sostenendo che "il pianeta si sta effettivamente raffreddando". Il tycoon ha inoltre rilanciato una narrazione controversa e non confermata sui migranti haitiani, in una delle sue consuete provocazioni volte a catalizzare l’attenzione degli elettori più conservatori.
Harris in svantaggio tra gli uomini, ma Oprah è al suo fianco
La campagna di Harris, da parte sua, è ben consapevole delle difficoltà nel conquistare il voto degli uomini, dove Trump ha un vantaggio del 14%. Tuttavia, la vicepresidente gode di un ampio sostegno tra le donne, con un vantaggio del 12%. Per aumentare il suo appeal tra l’elettorato maschile, lo staff di Harris sta puntando sul vice Tim Walz e sul gruppo "White Dudes for Harris" – "i maschi bianchi per Harris", che ha appena lanciato una campagna pubblicitaria da 10 milioni di dollari.
Ma Harris non è solo in questa sfida. Recentemente ha ottenuto il sostegno della celebre Oprah Winfrey, figura di spicco della cultura pop americana, durante un evento in Michigan. Winfrey, che gode di una popolarità straordinaria, potrebbe rivelarsi un asset cruciale nel convincere gli elettori indecisi e ampliare la base di sostegno della vicepresidente, soprattutto tra i più giovani e progressisti.
Le difficoltà per Harris: sindacati e movimenti arabi-americani si tirano indietro
Nonostante il supporto di personalità influenti come Oprah, Harris deve fare i conti con alcune difficoltà interne alla sua coalizione. Il potente sindacato dei Teamsters, che nel 2020 aveva appoggiato Biden, ha annunciato che non sosterrà alcun candidato, un duro colpo per Harris che potrebbe perdere voti tra gli elettori del lavoro. Inoltre, il movimento degli elettori "Uncommitted", in gran parte arabo-americani contrari alla guerra a Gaza, ha manifestato il proprio dissenso, sottraendo ulteriori consensi alla vicepresidente.
La battaglia internazionale: Zelensky, Biden e Modi sulla scena
L’attenzione non è però solo rivolta alla politica interna. Entrambi i candidati hanno in programma importanti incontri diplomatici nei prossimi giorni, segno della crescente importanza delle relazioni internazionali nella campagna elettorale. Kamala Harris e Donald Trump incontreranno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il leader ucraino è atteso anche alla Casa Bianca per un incontro con Joe Biden il 26 settembre. Trump, dal canto suo, oltre a Zelensky, vedrà anche il primo ministro indiano Narendra Modi, rafforzando la sua immagine di leader in grado di intrattenere relazioni forti con i principali attori della scena mondiale.
Mentre la corsa entra nella sua fase finale, la sfida tra Trump e Harris appare sempre più serrata. Ogni voto, ogni alleanza e ogni mossa strategica potrebbe fare la differenza in quella che si prospetta come una delle elezioni presidenziali più combattute della storia americana.
21/09/2024
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